Un sorso di storia tra mito, sole e tradizione millenaria
Il vino più antico del mondo? Esiste davvero, e ha un nome affascinante che profuma di Mediterraneo: Commandaria. Parliamo di un vino dolce, nato sull’isola di Cipro più di 3.000 anni fa, che ancora oggi viene prodotto seguendo un metodo antico e rigoroso. È considerato il vino più longevo ancora in commercio, una vera leggenda enologica, celebrata fin dai tempi dei poeti greci e amata persino dai re.
Dalle origini mitiche al cuore della storia
La leggenda racconta che la Commandaria venisse già prodotta nell’800 avanti Cristo, tanto che Esiodo la citava nei suoi scritti come “Cypriot Manna”. Si trattava di un vino prezioso, dolce e concentrato, che già allora veniva considerato una delizia divina. Ma è con i crociati che il vino guadagna un nome e una fama senza precedenti. Durante il banchetto di nozze tra Riccardo Cuor di Leone e Berengaria di Navarra, celebrato proprio a Cipro nel 1191, si dice che il re inglese alzò il calice e proclamò: “Questo è il vino dei re e il re dei vini”. Da quel momento, il suo destino era segnato.
Perché si chiama Commandaria?
Il nome Commandaria deriva dalla “Commanderia” di Kolossi, una sorta di quartier generale dei Cavalieri Templari durante le Crociate, nel sud di Cipro. I cavalieri ne fecero il loro vino simbolo, esportandolo in tutta Europa come un prodotto di lusso, da servire nelle corti più raffinate. La zona della Commandaria venne ufficialmente delimitata, diventando una delle prime Denominazioni d’Origine della storia, ben prima che il concetto moderno di DOC venisse inventato.
Un vino che nasce dal sole
La Commandaria è oggi un vino dolce naturale, prodotto in una zona collinare tra i 500 e i 900 metri di altitudine, ai piedi dei monti Troodos. Qui il clima è ideale: tanto sole, escursioni termiche marcate e suoli vulcanici.
Le uve utilizzate sono solo due, rigorosamente autoctone: la bianca Xynisteri e la rossa Mavro. Vengono lasciate appassire sulle piante fino a raggiungere una concentrazione zuccherina altissima, poi raccolte a mano ed esposte al sole per una settimana su stuoie naturali. Solo dopo questa fase comincia la vinificazione, e il mosto fermenta lentamente fino a raggiungere circa 15 gradi alcolici.
Invecchiamento e profilo sensoriale
La vera magia, però, arriva con l’affinamento. Il vino riposa almeno due anni in botti di rovere, spesso più a lungo, e si arricchisce di note profonde e avvolgenti. Ogni sorso è un viaggio: miele, noci, fichi secchi, carruba, cannella, uva passa, caffè, spezie e caramello. Il colore è ambrato, la consistenza morbida e vellutata. È il tipico vino da meditazione, da servire a fine pasto, magari con un cioccolato fondente o un formaggio stagionato.
Chi produce oggi la Commandaria
A mantenere viva questa tradizione sono oggi alcune delle più importanti cantine cipriote. I nomi storici sono KEO, LOEL, ETKO e SODAP, ma negli ultimi anni sono emerse anche piccole realtà artigianali. Tra queste spicca la cantina Revecca, nel villaggio di Agios Mamas, che produce circa 3.000 bottiglie all’anno. Una produzione di nicchia, curata nei dettagli, con un occhio alla sostenibilità e uno alla qualità.
Queste piccole aziende stanno riscrivendo la storia della Commandaria, dimostrando che anche un vino millenario può parlare al presente.
Un vino che resiste al tempo
Negli ultimi anni la Commandaria ha dovuto affrontare qualche difficoltà. Le esportazioni sono calate, complici anche le fluttuazioni del turismo e l’instabilità geopolitica in alcuni mercati storici. Ma proprio in questo scenario difficile, la qualità si è imposta come unica strada.
Oggi la Commandaria si sta rilanciando grazie a degustazioni guidate, turismo enogastronomico, nuove etichette più moderne e storytelling digitale. Il pubblico risponde: c’è voglia di vini veri, di storie autentiche, di prodotti che abbiano un’anima. E questo vino ne ha più di molti altri.
Perché (ri)scoprirla oggi
Bere un calice di Commandaria oggi significa assaporare il Mediterraneo più profondo, quello che sa di fichi, vento e sole. Significa riconnettersi con una tradizione che ha attraversato i secoli restando fedele a sé stessa. È una scelta per chi ama la storia, per chi apprezza i vini dolci naturali e per chi cerca emozioni fuori dagli schemi. È anche un’ottima idea regalo, perfetta per sorprendere un appassionato o per chi vuole portare in tavola qualcosa di davvero unico.
Il vino più antico del mondo non è solo una curiosità per intenditori. È un patrimonio dell’umanità in bottiglia, un messaggero silenzioso di una terra antica e generosa. La Commandaria non segue le mode, le precede. Resta lì, nel suo angolo di Cipro, pronta ad accogliere chiunque abbia voglia di scoprire qualcosa che dura da tremila anni. E quando si dice “vino dei re”, non è una frase fatta. È una promessa mantenuta.
FAQ – Domande frequenti sulla Commandaria
La Commandaria è un vino liquoroso? No, non è fortificato come i Porto o gli Sherry. È un vino dolce naturale, prodotto da uve appassite e fermentate fino a raggiungere circa 15° alcolici.
Con quali piatti si abbina la Commandaria? È perfetta con cioccolato fondente, formaggi erborinati, dolci secchi o come vino da meditazione. Ottima anche con pasticceria secca o fichi.
La Commandaria è facile da trovare in Italia? Non è molto diffusa, ma si può acquistare online su siti specializzati in vini rari o etnici. Alcune enoteche selezionate la propongono tra i dessert wine da degustazione.
Esistono versioni moderne di Commandaria? Sì, alcune micro-cantine stanno sperimentando etichette più fresche, leggere o con affinamenti alternativi, mantenendo però il metodo tradizionale.
Quanto costa una bottiglia di Commandaria? Il prezzo può variare da 10 € a oltre 50 €, in base al produttore, all’invecchiamento e alla tiratura limitata. Le etichette artigianali hanno spesso un prezzo più alto, ma anche un’identità più marcata.
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Appassionato di mixology, vini e distillati. La mia missione è raccontare le storie dietro i migliori locali, bar e cocktail bar, esplorando anche il mondo del vino e dei liquori. Amo viaggiare per scoprire le tradizioni e le innovazioni che rendono unici i sapori di ogni città. Se si parla di abbinamenti cibo-cocktail, potete contare su di me: adoro sperimentare combinazioni che sorprendono il palato.