Gli hacker su Instagram e Facebook continuano a mietere vittime, a volte ignare dell’accaduto. Non solo tra vip e influencer. Anche tra i locali pubblici.
Qualche tempo fa un hacker si era appropriato indebitamente, per esempio, del profilo Instagram del Chinese Box di Luca Hu.
Oggi, poco dopo mezzanotte, un altro furto di identità.
In questo caso, è stato colpito il profilo Instagram dello storico Le Bon Bock di Roma.
Sulla pagina di Le Bon Bock è comparso un post dedicato alla promozione di un investimento in bitcoin. Un fake, evidentemente. Chiaro per tutti quelli che conoscono il titolare, Stefano Carlucci. Un professionista concreto, poco social e molto factual, con 31 anni di attività alle spalle.
Pacata la sua reazione. “Onestamente, non me ne frega molto. Hanno sbagliato bersaglio, non sono tipo che si scompone per queste cose”, commenta a caldo.
L’HACKER
“Il furto d’identità è avvenuto poco dopo le 24 di stanotte, lunedì 12 giugno. Mi hanno mandato anche un paio di messaggi da un numero estero per tentare di accedere pure a Facebook, ma non sono caduto nel tranello”, aggiunge Carlucci.
Veloce l’intervento di Instagram. “Dopo un’ora, mi hanno bloccato il profilo per traffico sospetto. Che dire? Per me, non è grave. Spero che nessuno sia caduto nella trappola. La scocciatura è che dovrò sbloccare la pagina, ma nella vita si risolve tutto. A mente fredda, nelle prossime ore, valuterò se denunciare il fatto. Poi mi occuperò di tutta la burocrazia inerente al profilo di Le Bon Bock”, conclude.
Da sapere: chiunque abusivamente si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza, ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, è punito con la reclusione fino a tre anni. Hacker, attento!
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it.
Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication.
Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine.
Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.