Torniamo a parlare di whisky con la Oban Distillery, in Scozia. I suoi distillati hanno raggiunto la fama mondiale, soprattutto L’Oban 14 anni.
Fondata nel 1794, fin da subito ha costituito un importante catalizzatore nel trasformare l’omonima cittadina di Oban, situata sulla costa occidentale della regione scozzese delle Highlands, da semplice e pressoché sconosciuto villaggio di pescatori in un centro rinomato per i single malt, per il turismo e per il commercio: dal locale porto infatti, già a metà ‘800, partivano le navi con destinazione le vicine isole Ebridi e non solo.
La storia successiva di questa distilleria, una delle più antiche di Scozia ancora attive e situata all’interno di un centro abitato, ricalca quella di tante altre, ovvero un susseguirsi di chiusure e passaggi di proprietà. Nel 1883 la Oban fu acquistata dall’imprenditore J. Walter Higgen con l’obiettivo di sfruttare le potenzialità della nuova linea ferroviaria che collegava il piccolo sobborgo costiero a Glasgow: in quegli anni infatti la distilleria vide crescere la domanda di whisky e, per soddisfare la richiesta, a poco a poco venne smantellata, ricostruita ed ampliata.
Questi lavori furono eseguiti in modo tale da non mutare le caratteristiche dei single malt ed è questo il motivo per cui sia gli alambicchi che tutti gli altri elementi tradizionali furono riprodotti fedelmente. La Oban (il cui nome in gaelico significa ‘piccola baia’) da sempre è autosufficiente: utilizza infatti l’acqua proveniente dal lago Ardconnel e dispone anche di un’ ottima scorta di torba.
Il problema maggiore per la distilleria, agli inizi del ‘900, si rivelò essere quello degli spazi: circondata ormai dalle costruzioni della città, non aveva la possibilità di ampliarsi e, negli anni successivi, le cose non andarono meglio: rilevata da Alexander Edward, proprietario della Aultmore, che produceva a sua volta single malt, quando quest’ultima fallì, la Oban subì inevitabilmente un pesante contraccolpo.
A partire dal 1923, dopo l’acquisizione da parte di un gruppo di imprenditori locali, la distilleria ha iniziato a consolidarsi diventando sempre più rinomata malgrado due periodi di chiusura causati il primo, dal 1931 al 1937, dalla crisi mondiale del whisky a seguito del proibizionismo negli Stati Uniti ed il secondo, tra il 1968 e il 1972, dovuto a degli importanti lavori di ristrutturazione.
I distillati della Oban hanno quindi raggiunto la fama mondiale quando, nel 1988, il suo single malt invecchiato 14 anni è stato inserito in una selezione di sei whisky, la ‘Classic malts of Scotland’, tutti prodotti da distillerie attualmente di proprietà della multinazionale inglese Diageo, destinata a rappresentare altrettante regioni scozzesi.
L’Oban 14 anni viene prodotto utilizzando una sola qualità di malto ed è distillato mediante un alambicco discontinuo come prevede l’antica tradizione scozzese. Matura in botti di quercia prima di essere imbottigliato e messo in commercio: con una gradazione alcolica del 43%, si presenta di colore giallo oro con leggeri riflessi ambrati.
Al naso offre aromi fruttati e agrumati, con un sottofondo di malto che viene impreziosito da delicate sensazioni torbate, speziate e marine. Il gusto è equilibrato, con profumi di miele e frutta secca, sentori di spezie, iodio ed affumicatura, ovvero le qualità tipiche dei prodotti provenienti della costa scozzese.
La Oban, ancora dotata di un vecchio mash tun in ghisa per il maltaggio, con i suoi due soli alambicchi (tra i più piccoli del Regno Unito) produce circa 800mila litri di distillato all’anno di cui il 20% circa viene destinato all’imbottigliamento come single malt mentre l’80% diventa blend.
In generale, nei whisky di questa distilleria vengono messi in risalto gli aromi di frutti, fra cui le prugne e le arance, ai quali si aggiungono i profumi del miele e della salsedine marina. Questa combinazione li rende un perfetto anello di congiunzione, molto apprezzato, tra i distillati delle isole e quelli delle ‘terre alte’: essi infatti presentano qualità organolettiche che costituiscono un ottimo equilibrio fra i prodotti molto fenolici ed affumicati di Islay e quelli ugualmente corposi ma meno torbati e più dolci delle Highlands.