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“Spiritosa, l’unico festival del buon bere da non perdere al Sud: ecco perché”

Pochi giorni al via di Spiritosa Festival, in Salento. Marco Fedele: “L’unico evento sul buon bere da non perdere nel Sud Italia, per divertimento e per business”.

Al via sabato 28 settembre Spiritosa Festival, seconda edizione della tre giorni pugliese dedicata al buon bere (e non solo, ci saranno anche buon cibo, musica dal vivo e altro ancora: clicca qui per leggere la presentazione in anteprima e l’intervista all’organizzatore Michele Manca). Appntamento fino a lunedì al Castello Volante di Corigliano d’Otranto (Lecce), fra cocktail, spiriti, vini, bollicine, birre artigianali, sodati e bevande naturali. Un evento rivolto tanto ai semplici appassionati quanto agli operatori del settore, da non perdere soprattutto per chi vive e lavora nel Sud Italia.

Spiritosa Festival al Castello Volante

Perché? “Perché non esisteva una manifestazione simile nel Mezzogiorno: per questo non ho avuto dubbi, quando l’amico Giorgio Chiarello e Michele Manca, patron dell’iniziativa, mi hanno chiesto di collaborare a questa edizione”, racconta Marco Fedele, bartender siciliano attualmente manager del Kadavé di Sant’Anastasia (NA) nonché brand ambassador di Molinari. Il quale, dopo avere partecipato al festival lo scorso anno in qualità di giurato della Spiritosa Competition, è stato coinvolto direttamente nell’organizzazione dell’edizione 2024. Contribuendo alla crescita della manifestazione, che quest’anno raddoppierà spazi, partecipanti ed eventi in programma rispetto al 2023.

Ed è lui stesso ad anticipare ad ApeTime alcuni dei principali contenuti di Spiritosa Festival. Ecco l’intervista.

Un evento unico al Sud

Che cosa rende Spiritosa Festival un appuntamento unico, quantomeno al Sud?
Se ho accettato con entusiasmo di entrare nella crew, nonostante i tanti impegni, è perché ho trovato nell’organizzazione una professionalità e una visione non comuni. Di festival, in Italia, ce ne sono tanti, ma – da bartender e da brand ambassador di un’azienda che investe budget importanti – posso dire che sono pochi quelli che, come Spiritosa, offrono un reale valore aggiunto a quanti vi partecipano.

Spiritosa Festival

Spiegati meglio: quali sono gli errori più comuni, nell’organizzazione di questi eventi?
Purtroppo noto che molti festival e cocktail week, così come sono organizzati, non portano alcun valore alle aziende e ai bartender che vi prendono parte e che, in molti casi, si sobbarcano in prima persona l’impegno economico delle trasferte. Questi eventi dovrebbero essere caratterizzati dal giusto mix di divertimento e spettacolo per il pubblico ma anche di possibilità di sviluppare contatti e creare opportunità per gli addetti ai lavori. Troppo spesso, però, quest’ultima componente viene a mancare.

Business e divertimento

Come si ottiene questo mix?
Occorre la capacità di comprendere quali siano le reali esigenze di tutti i partecipanti, dall’azienda al consumatore finale. Proprio come il bartender deve essere in grado di capire che cosa vogliono i vari avventori di un locale. In un festival sono altrettanto imprescindibili la parte ludica, i momenti di formazione e anche il coinvolgimento – e qui si è concentrato il mio contributo a Spiritosa – di locali di tutta Italia.

Come?
Dando loro la possibilità, attraverso le masterclass, di raccontare le loro esperienze più che i loro brand. L’obiettivo è dar modo ai partecipanti di comprendere le peculiarità di questo settore nei più svarianti contesti geografici del nostro Paese. Così, giusto per citare qualche nome, a Spiritosa ospiteremo Boheme e Circus di Catania, Drink Kong e Banana Republic di Roma, il Kadavé che gestisco vicino a Napoli, il Romeo di Verona, Ultimo di Varese… (clicca qui per il programma completo, ndr).

Spiritosa Competition 2023

Tra i tuoi contributi a Spiritosa Festival 2024, anche le novità introdotte nella Spiritosa Competition, di cui sarai presentatore…
Ho apportato qualche modifica al regolamento dello scorso anno, in accordo con Chiarello, per rendere la gara ancora più divertente per il pubblico e allo stesso tempo più impegnativa per i partecipanti. Così ho introdotto una sessione ispirata alla Head to Head, una competition a cui partecipai qualche anno fa, in grado di valorizzare la capacità dei concorrenti di improvvisare nelle situazioni più disparate, creando un drink in pochissimo tempo in base a indicazioni “pescate” sul momento.

Come hai supportato la comunicazione del festival? Utilizzi molto i social?
Per indole, prediligo la comunicazione diretta, dal vivo, ma so bene che i social sono fondamentali per fare conoscere qualunque iniziativa. L’importante è saper realizzare messaggi veloci, d’impatto, che siano Storie o Reel, altrimenti finirebbero per perdersi nel mare di informazioni digitali che ci bombardano in ogni momento.

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Stefano Fossati
Stefano Fossati
Redattore del tg Bluerating News, collaboratore delle testate economiche di Bfc Media, di Mixer Planet e naturalmente del Magazine ApeTime.

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