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Premiati i vincitori del concorso Cerevisia 2024

Proclamati i vincitori del premio ‘Cerevisia 2024’, il concorso che premia le birre di alta qualità.

In un mercato birrario sempre più affollato e competitivo, che oggi presenta molte birre di ottima fattura, distinguersi non è facile: marketing e comunicazione sono ormai diventate delle leve commerciali alle quali anche i birrifici più piccoli devono sottostare se vogliono crescere.

Tuttavia, mentre per le multinazionali con budget enormi a disposizione c’è solo l’imbarazzo della scelta tra campagne pubblicitarie e sponsorizzazioni di grandi eventi sportivi, come la Champions League e la Formula Uno, per i birrifici artigianali il gioco è decisamente più difficile.

Una buona soluzione, oltre ovviamente alla cura della qualità dei prodotti e dei packaging ed all’immortale, ma sempre valido, passaparola, sono i concorsi birrari, ovvero quelle competizioni che, come per il vino e i distillati, mettono a confronto davanti a una giuria di esperti che assaggia rigorosamente alla cieca, i diversi prodotti brassicoli iscritti e suddivisi in categorie.

Ottenere una medaglia o un punteggio eccellente in un concorso può voler dire aumentare le vendite della birra premiata e, se non altro, poter concentrare la comunicazione o i piccoli investimenti pubblicitari sulla stessa: questo potrebbe fare aumentare le vendite anche delle altre referenze dell’azienda premiata.

Senza dubbio, i birrifici che propongono prodotti di qualità affidandosi a metodi di lavorazione artigianale rappresentano un’eccellenza nel mondo birrario nazionale: un settore che, come abbiamo visto più volte, da due decenni a questa parte è in continua espansione.

Il Premio Cerevisia nasce undici anni fa proprio per sostenere questo fenomeno, specie per supportare  i giovani che si affacciano a questo mondo, affiancarli nella loro crescita e seguirli nei percorsi di produzione  ispirati alla qualità dove si fondono la tradizione brassicola italiana e l’innovazione.

Cerevisia 2024

E’ stato istituito grazie ad una collaborazione fra il BaNAB (Banco Nazionale di Assaggio delle Birre), la Regione Umbria, il CERB (Centro di Ricerca per l’ Eccellenza della Birra dell’Università degli Studi di Perugia) ed il Comune di Deruta (Perugia) dove vengono proclamati i vincitori.

Questo contest si distingue dalle altre iniziative di settore per la sua valenza scientifica, che ne garantisce il percorso valutativo di selezione (l’esame qualitativo delle birre è condotta presso l’istituto di ricerca CERB e successiva vengono consegnati i certificati di analisi alle aziende): a salvaguardia del prestigio dei birrifici, inoltre, non viene reso noto al pubblico il nome dei partecipanti, ma esclusivamente quello dei primi classificati.

Alla fase finale di questa edizione, sono state ammesse 147 birre provenienti da tutte le regioni italiane, che si sono contese varie tipologie di premi: da quello per l’ Eccellenza (assegnato alla birra che fra tutte ha ottenuto il punteggio più alto), ai riconoscimenti per la prima classificata per area geografica (Nord, Centro, Sud ed Isole) per finire alle medaglie assegnate in base agli stili e a quelle per il design più accattivante.

A livello di regioni quest’anno il gradino più alto del podio è spettato all’Umbria con 5 birrifici premiati: secondo posto per la Campania con 4, quindi Veneto e Lazio a pari merito con 3 a chiudere la zona medaglie. A seguire il Piemonte e l’Emilia -Romagna con 2: 1 per Trentino Alto Adige, Marche, Basilicata Friuli Venezia Giulia, Puglia, Calabria, Lombardia e Friuli Venezia Giulia.

Nella conferenza stampa svoltasi a Deruta all’inizio della scorsa settimana sono stati svelati solo i nomi dei birrifici vincitori, che volutamente non sono stati associati ai singoli premi, mantenendo così la suspense in attesa della premiazione ufficiale tenutasi in un secondo momento a Perugia presso il centro congressi della camera di commercio dell’Umbria.

Come abbiamo avuto modo di sottolineare in diverse occasioni, dopo l’inevitabile flessione registrata nel biennio 2020-2021 e provocata dalla pandemia, i segnali di ripresa per il settore si sono registrati a partire dalla seconda metà del 2022, con un netto incremento del numero di aziende che operano lungo tutta la filiera

In Umbria (dove è nato il premio Cerevisia), come nelle altre regioni italiane, ad esempio, i microbirrifici stanno conoscendo una fase di consolidamento dopo la crescita di qualche anno fa: al 2024 risultano iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio regionale 35 realtà artigianali medio-piccole, un numero davvero importante considerando che si tratta di una delle regioni più piccole d’Italia e di una di quelle meno densamente popolate (17ͦ posto con circa 850mila abitanti).

Da sottolineare inoltre il numero in costante crescita di giovani attivi nel settore: il contest ‘Cerevisia’ è stato ideato proprio con il principale obiettivo di sostenere questi imprenditori dato che la birra, oltre ad essere sinonimo di convivialità, è anche ricchezza per il tessuto economico italiano e per l’industria agroalimentare della penisola.

Per questo motivo va supportata e valorizzata, affinché la filiera brassicola artigianale nostrana continui a crescere e a farsi conoscere ed apprezzare anche all’estero: l’obiettivo, infatti, è quello di farla diventare un altro simbolo del made in Italy nel mondo.

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