Oggi il nostro amante dei vini naturali ci illustra il PetNat o metodo ancestrale. Sai di cosa si tratta? Scoprilo con noi.
Cosa significa PetNat
Siamo nel campo di vini ottenuti con metodo ancestrale, ovvero seguendo una tecnica antica, l’antenata della spumantizzazione. Questo metodo veniva largamente utilizzato fino a metà Ottocento: la tecnica della rifermentazione in bottiglia con metodo ancestrale è ricca di fascino e storia. L’intervento dell’uomo è ridotto al minimo; se per gli spumanti metodo classico, la sboccatura serve per eliminare i lieviti in superficie, nel metodo ancestrale i residui di fondo vengono mantenuti. È stata adottata questa definizione – metodo ancestrale – proprio perché si tratta della prima tecnica utilizzata per produrre spumante. Il sapore è fresco e fruttato e le bollicine sono più grandi rispetto ai vini prodotti con altri metodi. Nello specifico il procedimento consiste in una pressatura leggera delle uve per estrarre i lieviti autoctoni, poi segue una fermentazione in acciaio. A questo punto la fermentazione viene rallentata per poi essere bloccata: riprenderà solo dopo l’imbottigliamento.
Come si consuma il vino metodo ancestrale?
L’unica regola fondamentale per servire un buon vino metodo ancestrale è quella di gustarli freschi. Una volta stappata, la bottiglia va comunque mantenuta al fresco. È necessario agitare la bottiglia per mescolare i lieviti, prima di servirla? A questa domanda non c’è un’unica risposta, anzi le filosofie sono due al riguardo. Si può decidere di mescolare i lieviti con il vino per esaltare le combinazioni prodotte dalle uve e dai residui rimasti sul fondo. Oppure si può versare il vino senza agitarlo, in questo modo ogni sorso svelerà un sapore diverso. Potremmo concludere dicendo che questi vini particolari sono oggi di gran moda, ma pur sempre fortemente legati alla tradizione: quindi rappresentano un’ottima occasione per ripercorrere e scoprire il nostro passato. Nel momento dell’assaggio, lasciatevi coinvolgere completamente prima di tutto dal suo aspetto un po’ torbido, ma anche dal profumo caratteristico di crosta di pane accentuato dalla presenza dei lieviti.