Puntata numero 8 della nostra carrellata dedicata ai piatti più famosi della tradizione gastronomica italiana che vede protagonista un vero e proprio mito: la pasta alla carbonara.
Tanto è famoso questo primo piatto, quanto è relativamente recente e a quanto pare incerta la sua origine; in ogni modo si parla del periodo della Seconda Guerra Mondiale, qualunque versione si voglia accettare.
In effetti non c’è pare un’origine comunemente accettata, ma varie teorie; in tutte comunque si parla di un connubio tra la tradizione gastronomica del centro sud Italia (Lazio Abruzzo e Campania) e gli americani che in quel periodo erano presenti per via della guerra.
Il piatto di partenza da cui è nata la carbonara dovrebbe essere stato la pasta cacio e ova tipica dei pastori e dei carbonai abruzzesi, da cui poi prese definitivamente il nome, gli americani potrebbero aver introdotto il guanciale o più facilmente il bacon, tipico della loro tradizione. C’è chi dice che il “gustoso pasticcio” venne fuori quando un soldato aggiunse alla pasta la razione K, composta da bacon, uovo liofilizzato, e panna in polvere (quest’ultimo ingrediente ora del tutto bandito dalle ricette “originali”).
Uno dei passaggi invece più certi di questa incerta origine è quello che vede coinvolto il cuoco bolognese Renato Gualandi che fu ingaggiato per preparare un pranzo tra le truppe inglesi e quelle americane a Riccione e nell’occasione preparò un piatto del tutto simile alla carbonara. Il pranzo ebbe successo e il cuoco divenne il cuoco delle truppe alleate a Roma e da lì la diffusione del piatto nella capitale.
La ricetta moderna più accreditata prevede l’utilizzo del guanciale che viene fatto soffriggere in padella, e dei tuorli d’uovo che vengono sbattuti con pepe nero e pecorino (assolutamente non Grana o Parmigiano); il tutto va poi unito alla pasta, a fuoco spento per evitare che l’uovo si rapprenda, ma resti cremoso come deve essere in una carbonara da manuale. L’8 aprile di ogni anno in tutto il mondo si festeggia il Carbonara day.
