Nuova drink list per il Norah Was Drunk, cocktail bar milanese che in poco più di due anni ha conquistato una clientela variegata e affezionata. Ecco perché.
Inaugurato due anni e mezzo fa a Milano, in zona Lambrate, Norah Was Drunk è un piccolo ma vivace cocktail bar che ha saputo conquistare una clientela variegata e affezionata, facendosi rapidamente conoscere nel pur affollato panorama di locali della metropoli meneghina. Sarà per l’atmosfera divertente e accogliente, sarà per la particolarità di essere uno dei pochi bar italiani specializzati in assenzio, sarà per la qualità dei suoi drink e l’originalità della sua proposta food, fatto sta che oggi Norah Was Drunk è un riferimento per tanti amanti del buon bere in città. Tanto che, in scia al successo ottenuto, i due titolari Niccolò Caramiello e Stefano Rollo hanno aperto quest’anno un secondo cocktail bar sul Naviglio Grande, Cactus Joe, incentrato sui distillati di agave (e non solo tequila e mezcal). Ma questa è un’altra storia, su cui torneremo.
Qui parliamo ancora di Norah Was Drunk perché, giovedì 24 ottobre, il locale ha lanciato la sua nuova drink list. Piena di spunti interessanti. A partire dalla grafica di copertina, realizzata dal noto illustratore e fumettista Lorenzo Colangeli (uno che collabora con nomi del calibro di Disney e Dreamworks, per intenderci). Ma soprattutto nella presentazione dei cocktail, di cui offre molte informazioni che vorremmo sempre trovare nel menù di ogni cocktail bar: oltre agli ingredienti, per ogni drink alcuni pittogrammi indicano il bicchiere in cui viene servito e la gradazione alcolica in una scala da 1 a 5. Quest’ultima, in particolare, è a nostro parere importantissima, tanto più nel momento in cui sta crescendo esponenzialmente la richiesta (e quindi l’offerta) di cocktail low alcool: sia per i clienti in cerca proprio di proposte poco alcoliche, sia per quelli che, al contrario, vogliono evitarle.
Assenzio e cocktail originali
Altra caratteristica decisamente apprezzabile ma niente affatto scontata, la possibilità di richiedere alcuni drink in formato mini, a un prezzo inferiore del 40% rispetto alle porzioni classiche: un’opportunità per contenersi senza rinunciare a un aperitivo “strutturato”, ma anche per poter gustare due o tre diversi cocktail in una serata, senza eccedere troppo con l’alcool. Ad aprire la lista, una selezione di 11 etichette di assenzio fra italiane, francesi e svizzere (molte delle quali introvabili dalle nostre parti), da degustare in purezza (fra i 10 e i 14 euro), seguita da quattro absinthe cocktail, rivisitazioni a base di assenzio di altrettanti classici (10-14 euro). C’è poi una sezione dedicata ai Martini, fra cui non può mancare quello con l’assenzio (12-14 euro), una per i Norah’s classic (i drink più apprezzati dalla clientela, 10-12 euro), fra i quali citiamo il Menage a Trois (vodka Grey Goose, fake lime cordial e lemongrass) e il Mano Izquierda (mezcal, Martini bitter riserva speciale, Punt e Mes, cacao e habanero).
Dopo un paio di proposte analcoliche (10 euro), ecco i nuovi signature (dai 10 ai 12 euro): 11 cocktail ricercati e a volte audaci, come ad esempio il Peter Rabbit (distillato di mela, bitter bianco, camomilla, burro, bitter all’arancia), il Trinidad Sazerac (angostura, rye whiskey, scotch whisky, Peychaud e assenzio), il Red Sparrow (rum Planteray scuro, rum Planteray Stiggins’ fancy pineapple, chinotto, caffè e agro di mosto) o ancora il Romantico a Milano (originale e intrigante variante del Negroni con Martini bitter riserva speciale, Cynar, vermouth Carlo Alberto e chimichurri). E i classici? Non li trovate in lista, ma basta chiedere e, dal bancone, non avranno problemi ad accontentarvi.
Pesce in scatola, ostriche e jamon iberico
Per accompagnare i drink, all’aperitivo, arriva un piattino con olive, patatine e gli ottimi grissini artigianali del vicino grissinificio Edelweiss. Ma se la fame si fa sentire, ecco che dalla sezione food del menù spunta un buon assortimento di pesce in scatola (ma non le solite scatolette, queste sono conserve portoghesi di qualità superiore, dai 12 a 24 euro), un piatto di 6 ostriche (le pregiate Gillardeau, 36 euro), l’eccellente jamon iberico (17 euro) e una selezione di formaggi (16 euro).
Insomma, se abitate a Milano o vi trovate in visita nel capoluogo lombardo e cercate un locale diverso dai “soliti” cocktail bar, il Norah Was Drunk è un’opzione da tenere senz’altro in considerazione, fuori dal caos delle classiche zone della movida sebbene siano sempre più numerosi i locali che animano la notte nel quartiere di Lambrate, ormai tutt’altro che periferico (è servito anche dai bus notturni, se avete timori per la patente…).
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