Il mondo del whisky cresce. E dopo la prima tappa a Como, la Whisky Week a ottobre sbarca a Treviso
La Whisky Week mi piace. Ci piace. Ve ne abbiamo parlato, del resto (clicca qui). E sono contenta che presto si terrà la seconda tappa a Treviso. L’evento non è stato ancora ufficializzato, ma salvo imprevisti ci sarà. Non conosco le date, ma si parla di ottobre.
Sto spoilerando. Senza chiedere il permesso. Convinta che più si parli della Whisky Week, meglio sia. Detto questo, il mondo del whisky è in piena rivoluzione. Sotto diversi punti di vista.
Intanto sono aumentati gli appassionati.
E poi sono cambiati i gusti dei consumatori. Su questo Claudio Riva, ideatore della manifestazione, è perentorio: “Negli ultimi 24 mesi si sono avvicinati a questo distillato molti giovani che non hanno una cultura relativa al prodotto. Non sanno nulla di botti, invecchiamento, torba, maltazione o pot still. È un pubblico curioso e senza preconcetti più interessato all’artigianalità che al brand e alla sua storia”.
A spopolare sono i prodotti artigianali. Di qualunque Paese. Anche asiatici e australiani.
Quanto ad Australia e Nuova Zelanda, oggi non sono poche le distillerie che producono whisky di malto ma solo per il mercato interno.