#ioapro #ioapro1501 #nonspengopiùlamiainsegna: venerdì 15 gennaio 2021 scatta la prima protesta nazionale di disubbidienza civile…pacifica
La data di #ioapro non è casuale: è la vigilia dell’entrata in vigore del nuovo Dpcm che dovrebbe prevedere misure ancora più restrittive per bar e ristoranti. Che chiedono al Governo di non prorogare lo stop alle cene nei ristoranti e di non vietare l’asporto dopo le 18 ai bar.
Ideatore della protesta è Maurizio Stara, titolare del RedFox di Cagliari, che ha usato Facebook per raccogliere l’adesione dei colleghi. Pare saranno ben 30.000 a protestare. Diciamo pare perché un conto è aderire sui social, altro è agire sul serio.
Detto questo, non si tratta di un atto di vera disubbidienza civile, ma di una protesta simbolica. Evocativa. Poetica. Tutto si svolgerà nel pieno rispetto delle regole (distanziamento, mascherine, gel). E una volta seduti al tavolo (in un massino quattro persone), si toglierà la mascherina, ma non si potrà né bere né mangiare.
Insomma, è un #ioapro per finta. Una disubbidienza civile…pacifica. Che è quasi un ossimoro, a pensarci.
Nobile lo scopo, sia chiaro. Lo sosteniamo. Stara vuole sensibilizzare la politica sui problemi del settore. Poi, che sia efficace, lo scopriremo. Voi che ne dite?
Ps. Il direttore generale di Fipe Confcommercio, Roberto Calugi, si è schierato a favore dei gestori dei locali che l’organizzazione rappresenta, sottolineando come non siano i pubblici esercizi a rappresentare i luoghi del contagio. Il direttore ha aggiunto che non possono essere solo la ristorazione e l’intrattenimento a pagare il costo economico causato dalla terribile pandemia.
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