HomeCocktail bar in 60 secondiGiulia Castellucci (Co.So. Roma): ecco come conquistare il pubblico anche in periferia

Giulia Castellucci (Co.So. Roma): ecco come conquistare il pubblico anche in periferia

Nato dieci anni fa, Co.So. è stato il primo locale di livello a puntare sul Pigneto, a Roma. Contribuendo a cambiare la faccia del rione.

Da cinque anni a questa parte è stato rilevato da Giulia Castellucci, Riccardo Bucci e Benedetto Guarino, proprietari anche del Rem, cocktail bar notturno (attivo dalle 22 alle 5) inaugurato a dicembre 2021 nella centralissima Trastevere.

“Ma se pensate che il locale al Pigneto sia frequentato soltanto dai romani, vi sbagliate: rispetto a qualche anno fa, c’è una sempre maggiore presenza di turisti anche nelle zone periferiche di Roma, favorita dai prezzi più accessibili di alberghi e alloggi”, ci spiega Giulia Castellucci, barlady nota anche al pubblico televisivo: proprio al Co.So., nel 2016, partecipò con Massimo D’Addezio (fondatore ed ex proprietario del locale) alla realizzazione del programma “Spirits. I maestri del cocktail” di Gambero Rosso, mentre tre anni più tardi condusse con Giampiero Francesca e Massimo Macrì “Drink me out” su La7d.

Aperto dalle 18 alle 2 di notte, Co.So. è un cocktail bar piccolo (può accogliere al massino 35 persone all’interno, più una ventina nel dehors esterno) e sempre ben frequentato, dall’aperitivo al dopocena. Grazie anche a una proposta food sempre disponibile. “A Roma i ritmi sono diversi rispetto a Milano, la maggior parte delle persone che lavorano in ufficio stacca alle 19 o anche alle 20, quindi l’aperitivo non ha un orario ben definito e spesso si fonde con la cena”, continua Giulia Castellucci.

Qual è, quindi, l’offerta di Co.So. per l’aperitivo?
Premesso che abbiamo in serbo grandi cambiamenti per il menu food dal prossimo mese di luglio (ma al momento non posso anticipare nulla), oggi la nostra offerta – che non si limita all’ora dell’happy hour ma si estende all’intera serata, fino alla chiusura – prevede un bento (pasto servito in un box a scomparti di origine giapponese, ndr) con cinque piatti che variano ogni settimana a discrezione dello chef, abbinato a un drink a scelta (cocktail classico, birra o vino). Il tutto al prezzo speciale di 13 euro.

Non è così facile, oggi, trovare locali che consentano di mangiare “davvero” anche a tarda notte.
Noi pensiamo che sia importante, in una grande città. Per questo abbiamo deciso di tenere la cucina sempre aperta, fino alle 2 e oltre.

E per quanto riguarda i cocktail? Quali sono le tendenze, dal vostro punto di vista?
Ci sono gli americani che spesso (soprattutto a Trastevere) ci chiedono un Espresso Martini. Ma in generale il gin continua a farla da padrone, grazie anche a un’offerta sempre più ampia di prodotti sia italiani sia esteri.

Quanti ne avete in bottigliera?
Circa una trentina. Italiani, inglesi, qualche produzione francese e spagnola. Personalmente, più che avere tantissimi gin, preferisco farli ruotare periodicamente, così da avere la possibilità di scoprire nuove referenze ogni qual volta andiamo a reintegrare le scorte. Mantenendo comunque fisse alcune etichette particolarmente richieste.

Co.So. Roma
Giulia Castellucci

Parliamo allora di consigli per risparmiare. Negli acquisti dei distillati ma anche – visti i prezzi attuali – su materie prime e bollette.
Per quanto riguarda i distillati abbiamo degli accordi di fornitura per lo più con aziende distributrici. Cerchiamo sempre di monitorare attentamente gli acquisti per capire dove sia conveniente pagare i prodotti allo scarico piuttosto che a 30 o 60 giorni. Per contenere i costi delle materie prime, ma anche in un’ottica di sostenibilità sicuramente è importante adottare un approccio “zero sprechi”. Le bollette energetiche? Difficile ridurre l’illuminazione, elemento fondamentale per qualunque locale, però facciamo attenzione a spegnere le luci non necessarie negli spazi di servizio – come il laboratorio – quando non sono utilizzati.

A proposito di accordi con le aziende, quali sono i requisiti che pesano di più per instaurare collaborazioni proficue?
Innanzi tutto conta la storicità del locale (come nel caso di Co.So.). E poi la persona che lo rappresenta, oltre naturalmente ai volumi di vendita.

Su quali canali di comunicazione puntate per farvi conoscere dai romani, ma anche dai turisti che vengono a Roma?
La presenza e la visibilità sul web, con un buon posizionamento su Google, hanno certamente ripercussioni positive sul fatturato di un locale. I social, Instagram in primis, sono un canale molto importante, ci danno una grande notorietà anche a livello internazionale. Per questo pubblichiamo i nostri post in italiano e anche in inglese, mentre in genere lasciamo solo alla musica il compito di accompagnare i reel.

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Stefano Fossati
Stefano Fossati
Redattore del tg Bluerating News, collaboratore delle testate economiche di Bfc Media, di Mixer Planet e naturalmente del Magazine ApeTime.

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