HomeBartenderGiorgio Chiarello, dall'Olimpo del flair al cocktail bar dei vip a Vulcano

Giorgio Chiarello, dall’Olimpo del flair al cocktail bar dei vip a Vulcano

Giorgio Chiarello è un nome ben noto nel mondo del bartending, in Italia e a livello internazionale: pluripremiato campione di flair, vincitore di innumerevoli competizioni, oggi si divide fra svariate attività, sempre e comunque legate al settore della mixology. Come il cocktail bar dei vip sull’isola di Vulcano.

Anche quest’anno, Giorgio Chiarello è parte della crew di Spiritosa Festival, da sabato 28 a lunedì 30 settembre al Castello Volante di Corigliano d’Otranto (Lecce), il primo evento del Sud Italia dedicato al mondo del bere di qualità (clicca qui per leggere le anticipazioni e l’intervista all’organizzatore Michele Manca). Nell’ambito del quale – come nella prima edizione del 2023 – Chiarello si occupa dell’organizzazione della Spiritrosa Cocktail Competition, che lo vedrà in giuria accanto ad altri pezzi da novanta dell’industry della mixology: Antonio Parlapiano del Jerry Thomas di Roma, Stefano Talice di Mercanti di Spirits, Francesco “Ciuciu” Spenuso, advocacy manager di Brown Forman Italia, Oscar Quagliarini del Gocce di Senigallia, Chiara Buzzi del Rita di Milano, Diego Melorio del Quantobasta di Lecce (tutti presenti al festival anche come relatori di varie masterclass).

Spiritosa Cocktail Competition 2023

“La prima Spiritosa Cocktail Competition è stata un grande successo”, spiega Chiarello ad ApeTime; “E per realizzare questa seconda edizione, che si annuncia ancora più spettacolare, ho deciso di farmi affiancare dal collega Marco Fedele, che si è occupato di apportare alcune modifiche al regolamento e presenterà la gara alla sua maniera, istrionica e divertente”.

L’intervista: “Il flair? Importante nella formazione di un bartender”

In attesa delle novità dell’edizione 2024, racconta come è andata la prima Spiritosa Cocktail Competition.
I concorrenti selezionati per la fase finale (una ventina) erano stati innanzi tutto coinvolti in un blind taste: noi giudici dovevamo valutare due cocktail uguali realizzati da due partecipanti, senza sapere chi ne fosse l’autore, in modo da non essere condizionati dal nome, dal locale di provenienza… ma allo stesso tempo, loro potevano seguire le nostre reazioni e i nostri commenti in diretta su un grande schermo. La seconda parte prevedeva una mistery box: i concorrenti dovevano creare un drink sulla base degli ingredienti indicati in una busta chiusa scelta in maniera casuale, costituiti in parte da prodotti di aziende sponsor e in parte da materie prime particolari come aceto o tabasco. La finalissima, poi, metteva a confronto i signature presentati da ogni partecipante al momento dell’iscrizione.

Vibe, Vulcano

Quanto è importante, per un bartender, partecipare alle competizioni?
Al di là della classifica, ogni competition è sempre un’esperienza: consente di conoscere tante persone, di confrontarsi con altri professionisti e, nel caso di una gara inserita in una manifestazione come Spiritosa Festival, anche di seguire masterclass tenute da grandi personaggi come Parlapiano, Quagliarini, Spenuso e tanti altri. Oltre a dare l’occasione di mettersi alla prova, quindi, le competizioni possono essere anche un importante momento formativo.

Nella Spiritosa Cocktail Competition non è prevista una prova di flair, nonostante tu sia noto innanzi tutto come campione di questa disciplina.
E’ vero, nasco come flair bartender, ma negli anni ho approfondito anche le conoscenze in fatto di miscelazione tradizionale, collaborando fra l’altro con alcuni importanti cocktail bar in Giappone. In ogni caso il flair è molto importante nella formazione di un bartender, anche perché consente di sviluppare la capacità di presentarsi dietro il bancone. Come disciplina del bartending, poi, ha grande rilievo in determinati contesti: ho avuto la possibilità di realizzare eventi a Los Angeles e a Beverly Hills per personaggi come LeBron James, Charlize Theron o Denzel Washington, celebrità che, come molti americani, non hanno alcuna cultura della miscelazione, ma si entusiasmano quando vedono un flair bartender. Convinti che, alla sua abilità nelle acrobazie, corrisponderà altrettanta abilità nel preparare i drink.

Vibe, Vulcano

Vibe, il primo cocktail bar di ricerca a Vulcano nella baia dei vip

Ora però, dopo avere raggiunto i massimi livelli nelle competizioni di flair, sei per lo più impegnato in altre attività nell’ambito del bartending.
A 36 anni non posso continuare a dedicare 8-10 ore al giorno agli allenamenti di flair, devo dare spazio anche alla mia vita… Oggi mi occupo di formazione e soprattutto di consulenze nel settore della mixology. Inoltre, con l’amico e socio Davide Pecoraro ho dato vita ad Artika, che realizza laboratori di ghiaccio alimentare e a Dolomiti Ice, che produce e distribuisce ghiaccio a livello nazionale. E a giugno abbiamo aperto Vibe, acronimo di Vulcano Island Bar Experience, cocktail bar stagionale con cui abbiamo portato la mixology di ricerca sull’isola di Vulcano, nelle Eolie.

Posticino incantevole…
Un luogo meraviglioso, fra il blu intenso del mare e la sabbia nera vulcanica, non a caso frequentato da vip internazionali, molti dei quali sono nostri clienti. Il bar è una pedana affacciata sul mare su un pontile di Baia Levante, arredata in stile tropicale: abbiamo voluto creare un ambiente elegante e rilassante, di fronte a tramonti spettacolari, in cui proponiamo una drink list di signature (18-20 euro, ndr) preparati con prodotti del territorio. Come ad esempio l’Unami Harmony, con malvasia, acqua di pomodoro cristallizzata (realizzata da noi) e St-Germain, servito in una bottiglietta accompagnata da una chip di parmigiano e da marmellata di arance. E non mancano i classici (dai 13 ai 16 euro, ndr). Il più richiesto? Il Paloma, che realizziamo anche in una rivisitazione con tequila Casamigos, bitter Select, succo di lime, succo di pompelmo rosa, tonica e un’aria di sale.

Vibe, Vulcano

Fino a quando proseguirà la stagione del Vibe?
Fino al 1° ottobre, fra serate a tema ed esibizioni dal vivo: a settembre, in un’occasione, faremo l’alba accompagnati dalle note dell’arpa suonata da una bravissima artista. Ma intanto stiamo già pensando alle novità per rilanciare Vibe nell’estate 2025.

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Stefano Fossati
Stefano Fossati
Redattore del tg Bluerating News, collaboratore delle testate economiche di Bfc Media, di Mixer Planet e naturalmente del Magazine ApeTime.

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