Etichette ingannevoli e sanzioni salate: il cioccolato si fa amaro per il conduttore
Fazio multa e polemica: dietro le quinte del caso Lavoratti
Non è certo il tipo di notizia che ci si aspetta quando si parla di Fabio Fazio, uno dei volti più noti e amati della televisione italiana. Eppure oggi, a tenere banco non è una nuova puntata di “Che Tempo Che Fa”, ma una sanzione pesantissima che coinvolge l’azienda dolciaria Lavoratti 1938, di cui Fazio era presidente del CdA. La vicenda è ormai sotto i riflettori: parliamo di una multa da 100mila euro per presunte irregolarità nell’etichettatura di alcuni prodotti. Il tutto si è consumato nel cuore di Varazze, dove ha sede lo storico marchio di cioccolato.
Etichette nel mirino: cosa hanno trovato i Carabinieri
L’ispezione, condotta lo scorso 23 febbraio dai Carabinieri del Comando per la Tutela Agroalimentare, ha portato alla luce una discrepanza piuttosto seria: secondo le autorità, diverse confezioni di prodotti riportavano in etichetta ingredienti pregiati a denominazione protetta – come il pistacchio verde di Bronte DOP e la nocciola tonda di Giffoni IGP – che in realtà non erano presenti all’interno del prodotto. Un errore che ha fatto scattare tredici sanzioni amministrative per un totale di 99.600 euro.
Le dimissioni di Fazio e il ruolo del Codacons
A pochi giorni dalla notifica della multa, Fabio Fazio e sua moglie Gioia Selis hanno deciso di lasciare il Consiglio di Amministrazione della società Dolcezze di Riviera Srl. Un gesto che molti hanno interpretato come una presa di distanza da una gestione che, per quanto non direttamente legata all’attività del conduttore, lo coinvolgeva come figura pubblica e imprenditoriale. Intanto, il Codacons ha presentato un esposto e ha avviato un’azione risarcitoria per i consumatori che hanno acquistato i prodotti incriminati. L’associazione punta il dito contro l’uso “potenzialmente ingannevole” delle denominazioni DOP e IGP.
Le reazioni dell’azienda: “Subito regolarizzati”
Dal canto suo, l’azienda ha risposto tempestivamente. L’amministratrice delegata Alessia Parodi ha dichiarato che la questione è stata risolta: la multa è stata pagata – con uno sconto del 30% grazie al pagamento anticipato – e i prodotti sono stati ritirati e rietichettati. Sono stati anche aggiornati i testi descrittivi dello shop online, mentre le etichette contestate (oltre 5.400) sono state eliminate dalla distribuzione. Parodi ha tenuto a sottolineare che si è trattato di un numero limitato di prodotti, e che oggi tutto è perfettamente in regola.
Fazio multa e reputazione: quanto pesa sul personaggio pubblico?
In questo contesto, la parola chiave è “reputazione”. Per un volto noto come Fabio Fazio, anche un coinvolgimento indiretto può trasformarsi in un’onda lunga difficile da arginare. La multa da 100mila euro non colpisce solo il bilancio della società, ma rischia di lasciare un segno anche sull’immagine di chi ha scelto di investire in un brand dolciario di qualità. È evidente che Fazio, nel dimettersi, abbia voluto tutelare non solo la trasparenza della società, ma anche la propria figura pubblica.
Un messaggio al mercato: qualità e trasparenza prima di tutto
Il caso Lavoratti ci ricorda quanto oggi la trasparenza e la tracciabilità siano elementi imprescindibili per chi opera nel settore agroalimentare. Le denominazioni di origine protetta rappresentano un valore aggiunto per i consumatori e un impegno da rispettare con rigore. Errori, anche se non intenzionali, possono costare caro. Non solo in termini economici, ma anche di fiducia.
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