Cocktail food pairing, ovvero l’abbinamento fra piatti e drink. Un binomio che si sta diffondendo anche in Italia.
Sempre più spesso chef e bartender lavorano a braccetto per proporre il cocktail che si accompagna alla perfezione a una pietanza, salata o dolce che sia.
South Garage Milano
Un esercizio per nulla banale: il cocktail food pairing richiede sensibilità e preparazione, per una ricerca dell’equilibrio fra sapori, odori e texture a volte complementari, in altri casi contrastanti fra loro. Ispirandosi magari agli esempi che vi proponiamo su ApeTime, presi direttamente da alcuni dei migliori locali italiani.
In questo caso andiamo al South Garage di Milano, caffè e bistrot abbinato a un atelier per la personalizzazione di moto e a uno store di accessori e abbigliamento per motociclisti. Fra le proposte in menu, messe a punto dallo chef Marco Pietrafesa (con alle spalle una “gavetta” a fianco di Massimo Bottura e Davide Scabin), una tartare di tonno rosso pinna gialla, mousse di avocado croccante al pistacchio, cevice di ricciola, gel al mango e dressing ai lamponi.
Per l’abbinamento ai sapori delicati di questo piatto di pesce, il noto ed eclettico bartender Filippo Sisti (dalla lunga esperienza in fatto di “gastromixology”) ha creato l’Oby Bay, una rivisitazione del Bloody Mary a base di vermouth bianco, limone, pomodoro, passion fruit ed erbe aromatiche, servito in coppetta senza ghiaccio. Un cocktail che si accorda con la tartare come fosse un contorno, oltre che un drink.
Un’accoppiata che vale la pena di provare, per convincersi – semmai che ne sia bisogno – che un cocktail ben studiato e realizzato non è ideale solo prima o dopo la cena, ma anche durante…
