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Cocktail e Cinema, 007 con licenza di bere: tutti i drink (tanti) di James Bond

Ci siamo già occupati, in “Cocktail e Cinema”, del Vesper Martini “agitato non mescolato”, classico drink di James Bond nei film della saga di 007. Tuttavia l’agente segreto letterario più famoso del mondo, nel corso delle sue numerose avventure, ha bevuto e apprezzato anche tanti altri cocktail.

Ebbene sì: nonostante la delicatezza del suo lavoro, James Bond ha sempre avuto una certa passione per i drink miscelati (e non solo). Una passione derivatagli dal suo creatore, lo scrittore Ian Fleming, che proprio in “Casino Royale” del 1953, primo romanzo della fortunata serie, inventò (forse con la consulenza di un amico barman) la ricetta del Vesper Martini, battezzato da Bond dedicandolo a Vesper Lynd, la prima “bond girl” della storia.

Nel video qui sopra, una sequenza di alcolici ingurgitati negli anni da 007. Vediamo allora in questa rassegna tutti i drink di James Bond visti fino a oggi nei film della saga. Partendo proprio dall’iconico Vesper Martini.

Vesper Martini

Il Vesper Martini è considerato il “vero” cocktail di Bond. Menzionato per la prima volta, come detto, nel romanzo “Casino Royale” del 1953 (trasposto al cinema nel 1967 da una produzione “non ufficiale” con David Niven nel ruolo del protagonista), prende il nome dalla bond girl Vesper Lynd. Nel reboot ufficiale del film, nel 2006, Bond (Daniel Craig) ordina il Vesper con una precisa formula: tre parti di Gordon Gin, una di vodka, mezza di Kina Lillet Blanc, shakerato fino a raffreddamento e guarnito con una fetta di scorza di limone.

Vodka Martini

Il Vodka Martini, celebre per essere il primo cocktail di James Bond, fu ordinato da Sean Connery nel film che inaugurò la saga, “Agente 007 – Licenza di uccidere” del 1962. La ricetta originale prevede 70 ml di vodka e 5 gocce di vermouth dry, mescolati in un mixing glass con ghiaccio e serviti in una coppetta da cocktail, guarniti con una o due olive verdi. La famosa battuta di James Bond, “shaken, not stirred” (“agitato, non mescolato”), è diventata un mantra ogni volta che l’agente segreto chiede il suo drink. Per motivi di product placement, Daniel Craig, che ha dato il volto a 007 in cinque film dal 2006 al 2021, ha mostrato una predilezione per la vodka Belvedere, dando vita al Belvedere Martini in “Spectre”. Il Vodka Martini è il cocktail più frequente nella serie di 007 al cinema, in cui è apparso più di 20 volte. Nei romanzi, tuttavia, è meno presente rispetto allo Scotch and Soda.

Daniel Craig-James Bond

Scotch and Soda

Nella letteratura di Bond, lo Scotch and Soda è consumato ben 21 volte. Sebbene un vero britannico potrebbe insistere sullo scotch, le varianti di 007 includono spesso bourbon o sono Brandy and Soda. D’altra parte, questi drink semplici da preparare sono ideali per un agente segreto sempre in movimento…

Mint Julep

Il Mint Julep compare nel film “Goldfinger” del 1965, così come il vino Mouton Rothschild del 1947. In particolare, nella terza trasposizione cinematografica di 007, proprio il “cattivo” Auric Goldfinger offre a James Bond il cocktail a base di bourbon e menta (“traditional, but satisfying”); l’agente segreto (interpretato da Sean Connery, che ha dato vita a 007 in sei film) accetta, precisando però di volerlo non troppo dolce (“sour mash, but not too sweet, please”).

Rum Collins

In “Thunderball. Operazione tuono” del 1965, sempre Sean Connery nei panni di Bond accetta volentieri un Rum Collins (variante del Tom Collins con rum al posto del gin, accanto a succo di limone e zucchero) dal nuovo “cattivo” di turno, l’italiano Emilio Largo, contrabbandiere nonché numero due dell’organizzazione terroristica Spectre, interpretato da Adolfo Celi.

Americano

Il cocktail italiano per eccellenza, il Negroni, non è mai apparso nella saga di James Bond (almeno finora), però il suo “antenato”, l’Americano, fa la sua prima apparizione sul grande schermo in “007 – Bersaglio mobile” del 1985, ultimo film in cui 007 è interpretato da Roger Moore, l’attore che tuttora detiene il record di film (ben sette) nel ruolo dell’agente con licenza di uccidere (e di bere…).

Mojito

Non è mai citato nei romanzi di Fleming, tuttavia il Mojito fa una fugace apparizione in “La morte può attendere” del 2002, con Pierce Brosnan affiancato nientemeno che da Halle Berry e Madonna. La scelta degli sceneggiatori è dovuta forse alla grande popolarità raggiunta dal drink a base di rum, menta e lime, ma anche all’ambientazione della scena a Cuba.

Gin Tonic e Vodka Tonic

Gin Tonic e Vodka Tonic (con un’aggiunta di Angostura bitters) compaiono nel già citato “Agente 007 – Licenza di uccidere” del 1962 e in “Al servizio segreto di Sua Maestà” del 1969, l’unico con George Lazenby nei panni di James Bond.

Champagne

I primi champagne di Bond furono Dom Pérignon e Taittinger, ma successivamente fu il Bollinger a diventare un elemento ricorrente nei film, sempre in ossequio al product placement: quest’ultimo divenne infatti lo champagne ufficiale di Bond dopo l’incontro tra il produttore Albert “Cubby” Broccoli e Christian Bizot, all’epoca proprietario di Bollinger, nel 1978.

Vin brulè

Nell’italianissima ambientazione montana di Cortina d’Ampezzo, in “Solo per i tuoi occhi” del 1981 James Bond (Roger Moore) è protagonista di spettacolari inseguimenti sugli sci dopo avere tranquillamente sorseggiato vin brulè ai bordi della pista da pattinaggio, nello stadio olimpico.

Black Velvet e Stinger

Non dovremmo menzionarli, in una rubrica che si intitola “Cocktail e Cinema”. Per completezza, tuttavia, riportiamo che nel romanzo “Una cascata di diamanti” del 1956, al ristorante Scott’s di Londra (noto per essere il preferito di Ian Fleming) Bond invita il suo collega dell’MI6 Bill Tanner a pranzare con granchio condito e “una pinta di Black Velvet“, cocktail tipicamente inglese a base di birra stout e spumante. Nello stesso libro e in “Operazione tuono” del 1961 compare anche lo Stinger (cognac e crème de menthe). Entrambi i drink, però, non hanno trovato spazio nelle relative trasposizioni cinematografiche.

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Stefano Fossati
Stefano Fossati
Redattore del tg Bluerating News, collaboratore delle testate economiche di Bfc Media, di Mixer Planet e naturalmente del Magazine ApeTime.

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