La ricetta del Boulevardier è stata pubblicata nel 1927 nel libro di Harry McElhone Barflies and Cocktail. E nel 2020, per la prima volta nella sua storia, è entrata nella lista IBA. Ecco l’ABC da sapere
La ricetta del Boulevardier compare nella sezione dei drink preferiti dai clienti nel ricettario Barflies and Cocktail del celebre barman scozzese Harry McElhone che, emigrato a Parigi, aprì l’Harry’s New York Bar. E non è un twist del Negroni.
Cadere in quest’errore è abbastanza comune visto che il Boulevardier si compone di parti uguali di bourbon, vermouth e Campari. E quindi di fatto è (quasi) un Negroni con whiskey invece che gin. Ma ribadiamo, primo: non è una sua rivisitazione. Inoltre, si serve senza ghiaccio in coppetta. A riportarlo in auge, a inizio ’00, fu il bartender Toby Cecchini.
Ora, tenete presente che il Boulevardier riesce bene con diversi tipi di whisky, vermouth e bitter/amari. Potete sperimentare, individuare accostamenti armoniosi e stupire il cliente (nonché, potete fare girare le bottiglie, con abbinamenti di ricerca).
La ricetta
La ricetta originale prevede una parte per tutti gli ingredienti. Ma c’è chi lo preferisce con due parti di whisky e chi invece preferisce mantenersi all’originale.
La ricetta codificata dall’IBA ha stabilito 45 ml di bourbon o rye whiskey 30 ml, di Campari e 30 ml di vermouth rosso.
Il Boulevardier di Riccardo Pilla
Nel novembre 2019, poco prima dell’epidemia Covid-19, Riccardo Pilla barman del Marriot Hotel di Milano ci aveva preparato un Boulevardier con il Big Peat Islay Blended Malt Scotch Whisky.
Tecnica:
Stir and Strain
Ingredienti:
30 ml di Big Peat Islay Blended Malt Scotch Whisky
30 ml di Campari
30 ml di vermouth rosso
Preparazione:
Versare gli ingredienti in un mixer glass, mescolare fino a rendere freddo il drink, filtrare in una coppetta cocktail precedentemente raffreddata.
Decorazione:
Twist di arancia