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Birra artigianale americana in soccorso di quella italiana

Può il mercato americano della birra artigianale aiutare quello italiano a riprendersi?

Poche settimane fa scrivevamo di come sembra essere arrivato il momento della resa dei conti per la filiera brassicola della penisola, ormai sovradimensionata rispetto alle richieste dei consumatori. Un periodo storico temuto e pronosticato da tempo dagli addetti ai lavori.

In Italia si sta verificando quella ‘selezione naturale’ che diversi analisti avevano previsto come risposta alla quasi completa saturazione del mercato: una situazione causata dall’ormai capillare presenza di birrifici di dimensioni medio-piccole lungo tutta la penisola. Tali realtà propongono un numero sempre più cospicuo di referenze brassicole che, seppur di ottima qualità, in molti casi restano invendute. L’offerta ha infatti superato la domanda, creando un disequilibrio che rischia di mettere in difficoltà molte aziende.

Ora è il momento di comprendere le sfide future e individuare possibili strategie di ripresa. Un aiuto arriva dagli Stati Uniti, dove il successo del mercato brassicolo è stato meno lineare di quanto si pensi.

La stagnazione della birra artigianale negli stati uniti

Alla fine degli anni ’90 la birra artigianale americana ha attraversato un lungo periodo di stagnazione che sembrò decretare la fine del fenomeno prima della nuova ripartenza nel 2009. Fu solo allora che i numeri tornarono a crescere, dando inizio a una nuova fase di espansione, ancora oggi in atto.

I motivi di questa crisi furono molteplici:

  • saturazione del mercato: il numero dei birrifici era cresciuto rapidamente, ma molti non riuscivano a differenziarsi e la competizione era eccessiva.
  • difficoltà nella distribuzione: la grande distribuzione era dominata da pochi marchi industriali, limitando la visibilità dei piccoli produttori.
  • calo della qualità: la rapida espansione aveva attratto nuovi produttori con competenze limitate, causando una perdita di fiducia nei consumatori.
  • preferenze dei consumatori: la scarsa consapevolezza sulle peculiarità della birra artigianale e le crisi economiche portarono molti a scegliere opzioni più economiche.

Il rilancio del mercato americano

Nonostante il periodo di difficoltà, dal 2009 il mercato brassicolo statunitense ha registrato una crescita straordinaria. I fattori principali del rilancio furono:

  • cultura del consumo di qualità: i consumatori hanno sviluppato un interesse crescente per prodotti artigianali e di alta qualità.
  • scelta di prodotti legati al territorio: la valorizzazione delle birre locali ha incentivato una maggiore fidelizzazione.
  • maggiore distribuzione: l’ingresso della birra artigianale nella grande distribuzione ha ampliato il pubblico di riferimento.
  • supporto istituzionale: la Brewers Association ha svolto un ruolo chiave nel sostenere il settore e promuoverne i benefici.

Il parallelo con il mercato italiano

Negli anni 2000 la birra artigianale italiana ha vissuto una crescita entusiasmante, con un incremento esponenziale di birrifici e produzioni. Tuttavia, oggi il settore si trova in una situazione simile a quella vissuta dagli USA negli anni ’90.

Molti birrifici non riescono a trovare il proprio spazio e la competizione è sempre più serrata. Inoltre, il consumo di birra artigianale in Italia non è cresciuto di pari passo con l’offerta, causando un surplus produttivo difficile da gestire.

Come la birra artigianale italiana può riprendersi

Analizzando il modello americano, emergono diverse strategie che potrebbero aiutare la birra artigianale italiana a superare la crisi:

  • educazione del consumatore: aumentare la consapevolezza sui benefici e le caratteristiche della birra artigianale.
  • differenziazione del prodotto: puntare su stili unici e ingredienti locali per distinguersi dalla concorrenza.
  • nuovi canali di distribuzione: migliorare la presenza nella grande distribuzione e nei canali online.
  • collaborazione tra birrifici: creare sinergie per promuovere il settore in modo più efficace.
  • supporto istituzionale: lavorare con associazioni di categoria per ottenere incentivi e agevolazioni fiscali.

Il mercato della birra artigianale italiana sta affrontando una fase di trasformazione inevitabile. Tuttavia, se gli attori del settore sapranno cogliere le opportunità giuste, la crisi potrebbe diventare un trampolino di rilancio, come accaduto negli Stati Uniti. La chiave sarà investire nella qualità, nella comunicazione e nella distribuzione per adattarsi alle nuove esigenze del mercato e garantire un futuro sostenibile alla birra artigianale italiana.

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Nicola Prati
Nicola Prati
Classe 1981. Subito dopo la maturità classica, inizia a collaborare con la ‘Gazzetta di Parma’ (2000): una collaborazione giornalistica che durerà otto anni. Contemporaneamente, dal 2005 al 2008, fa parte dell’ufficio stampa del Gran Rugby Parma. Successivamente, fra le altre esperienze lavorative, quella nell’ufficio comunicazione interna di Cariparma Credit Agricole e nella direzione relazioni esterne del gruppo Barilla. Le sue due più grandi passioni sono tutti gli sport e la musica. A queste, si aggiungono la lettura, i viaggi e la cucina. Collabora con ApeTime da gennaio 2021.

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