Nel quartiere Parioli, Roma, il 16 settembre apre Beverly (@beverly__roma) – il nuovo ristorante di ispirazione californiana che sposa la filosofia del “farm to table”.
Situato al piano terra del The Hoxton, Rome (thehoxton.com/rome), il locale porta a Roma lo spirito vacanziero e tutta l’energia e la freschezza della West Coast americana, con un twist italiano.
Dopo il bar-caffetteria Cugino, la struttura aggiunge un altro tassello alla sua offerta gastronomica: un ristorante che già dal nome sottolinea il legame con la cucina californiana da cui attinge, e allo stesso tempo omaggia l’architettura che lo ospita — l’edificio originale anni ‘70 che un tempo accoglieva l’hotel Beverly Hills, interamente ridisegnato dallo studio inglese di progettazione Ennismore Design Studio, in collaborazione con Fettle Design.
Studiata in partnership con Sara Levi, Sous & Pastry Chef di Rome Sustainable Food Project, la proposta di Beverly strizza l’occhio al movimento già consolidato della cuoca e saggista statunitense Alice Waters, che promuove la tracciabilità degli alimenti e una cucina autentica, dove il buono coincide con il sano. Alla guida del ristorante, l’Head Chef Alessandro Stefoni, che vanta collaborazioni con cuochi di fama internazionale, come Gualtiero Marchesi e Francesco Apreda, e un background eclettico, che si snoda tra Italia, Inghilterra, Spagna e India.
Il nuovo ristorante, aperto 7 giorni su 7, porta in tavola tutta la solarità della California, concentrandosi su piatti vivaci e al tempo stesso salutari, con poca lavorazione delle materie prime, prodotti stagionali e sapori genuini. Un concept che affonda le radici nella scelta attenta e responsabile di eccellenze e fornitori locali, come Orme, Fedro, Pastificio Verrigni e Casa Ceccatelli.
Protagonisti nel coloratissimo menu, che combina note esotiche e ingredienti locali, ortaggi e verdure del territorio. Dai Bottoni di patate cacio e pepe con salsa alle acciughe, alla Non McCarthy Salad, ispirata alla celebre McCarthy Salad del Beverly Hills Hotel di Los Angeles, ma rivisitata in chiave mediterranea con 10 ingredienti stagionali; dal Pinzimonio di stagione accompagnato da tortillas croccanti e salsa Green Goddess, allo Spaghettone di Alice, in onore di Alice Waters, un piatto servito tiepido a metà tra insalata e pasta, con melanzane, pinoli tostati e olive nere taggiasche infornate.
Un’attenzione particolare è dedicata alla brace, con la griglia a legna di quercia dei Castelli Romani. Il Fianchetto di manzo alla griglia con chimichurri all’italiana o il Lustrino ai carboni con la salsa al pastor, sono solo alcuni dei piatti più curiosi realizzati con questo metodo di cottura, che suggellano la fusione tra cucina italiana e americana.
Per riscoprire il piacere della condivisione, il Taco fai da te con maiale sfilacciato, guacamole, pico de gallo, panna acida e salsa piccante si presta a molteplici combinazioni, da provare in compagnia. Per divertirsi e sperimentare c’è anche il Costruisci il tuo Sundae: oltre a scegliere tra i diversi gusti di gelato artigianali realizzati con prodotti freschi e stagionali, ci si può sbizzarrire con infinite combinazioni.
Delizie per occhi e palato da gustare comodamente adagiati sulle morbide sedute all’interno, o nell’ampio dehors esterno, accompagnando i piatti con una selezione di vini bio e naturali a cura di Marco Pasquali, proprietario di Osteria Iotto a Campagnano di Roma.
Dietro il grande bancone bar dalle linee eleganti, disegnato su misura da un unico blocco di marmo verde Alpi e illuminato da lampade vintage, l’Head Bartender Simone De Luca, con esperienze precedenti in gruppi internazionali e una nomination alla manifestazione “Tales of the Cocktail”, dosa abilmente autoironia e combinazioni audaci. La sua lista di signature cocktail a base di liquori e amari italiani con contaminazioni tropicali, trasmette tutta l’allegria e la spensieratezza della West Coast americana. Da provare il Lilikoi — frutto della passione in hawaiano — presentato in una divertente coppa a forma di fenicottero (Ketel One Vodka, succo di lime, St. Germain, liquore al frutto della passione, Creole Bitters, Top Fervere Hibiscus Kombucha); il MaITAi, dal colore rosa acceso decorato con lime bruciato e menta (Martini Bitter, succo di lime, orzata di mandorle, Bacardi Cuatro, Quaglia Chinotto); l’Ananavardier, un originale boulevardier all’ananas servito in fiaschetta (Woodford Reserve bourbon, Martini Bitter, liquore all’ananas Griffard, Antica Formula Vermouth, Fernet Branca, Elemakuele Tiki Bitters).
La grande cucina a vista, individuata da un pavimento a terrazzo, domina l’ampia sala sormontata da un grande lucernario, dal quale scendono piante rigogliose, mentre le pareti, rivestite da una boiserie in legno, sono costellate di opere d’arte, parte della collezione del The Hoxton, Rome. Tra queste spiccano i piatti di ceramica dell’artista futurista Sante Monachesi e la foto di Silvana Mangano e Pier Paolo Pasolini, poggiato sul finestrino di una vecchia automobile.
Lo stile ricercato, il mix di arredi vintage, la palette di colori caldi e materiali naturali, restituiscono uno spazio estremamente curato, ma dall’atmosfera intima e accogliente.
Citazioni Anni ‘70 e suggestioni californiane, spirito italiano e attitudine cosmopolita, fanno di Beverly il nuovo indirizzo capitolino da non perdere, che unisce design, good vibes e cucina contemporanea.