L’Absinthe Day è l’occasione per ripassare un po’ di storia sull’assenzio
L’Absinthe Day è una festa mondiale in onore della Fata Verde che si tiene il 5 marzo.
E noi la celebriamo con un po’ di storia.
L’assenzio è stato l’alcolico più diffuso in Francia a metà del XIX secolo, grazie anche alla promozione di artisti come Baudelaire e Henri de Toulouse-Lautrec. Ma la sua origine è più antica. E non è francese.
No, non nasce in Francia. “Da alcuni documenti daziali risulta attiva una distilleria di assenzio in Svizzera già nel 1760”, ricorda Fulvio Piccinino che dedica un paragrafo all’assenzio nel libro Saperebere (Graphot editrice). Ma se la Svizzera è il Paese d’origine, è la Francia che lo rende celebre. “Il primo a produrlo su scala industriale, insieme al futuro genero Henri Louis Pernod, fu Daniel Henry Dubied, il sindaco di Couvet. Fu però Pernod a rendere popolare questo distillato: poco dopo si separò dal socio e aprì da solo una distilleria a Pontarlier, vicino al confine, alla fine della Val de Travers. Qui migliorò la ricetta diminuendo la quantità di assenzio e aggiungendo liquirizia e semi di finocchio”, puntualizza Piccinino. “Successivamente, con l’infusione di erbe ricche di clorofilla come melissa, menta e assenzio minore, il distillato divenne ancora più complesso e piacevole”.
LA RINASCITA DELL’ASSENZIO
Il suo successo durò circa un secolo, fino a quando nei primi anni del ‘900 fu bandito praticamente ovunque anche a causa delle pressioni esercitate dai produttori di vino (tra i paesi che non lo vietarono, Gran Bretagna e Spagna). “Dopo anni di oblio, la rinascita dell’assenzio francese cominciò nel 2000, con l’uscita sul mercato delle prime bottiglie de La Fée Absinthe. Poco dopo, nel 2005, anche la Svizzera abrogò il divieto. Ormai dal 2007 più marchi di assenzio sono acquistati e venduti legalmente negli Stati Uniti”, ricorda Giuseppe Capotosto, direttore commerciale di Bordiga.
“L’assenzio attualmente in distribuzione ha in genere una gradazione alcolica tra i 60 e i 70 gradi, la medesima di quello bevuto dai poeti maledetti, ma può contenere al massimo 35 mg per litro di tujone, molecola erroneamente considerata responsabile del potere allucinogeno del distillato, che era in realtà provocato dal suo consumo eccessivo. Oggi l’assenzio è di colore verde, ma spesso la tinta è dovuta a coloranti o a una macerazione successiva alla distillazione di artemisia e menta. In origine l’assenzio pare fosse trasparente con velature azzurrognole”, aggiunge Luigi Barberis, titolare ad Alessandria del Caffè degli Artisti e del nuovo ristorante Itaca.